TU DOV'ERI ?

 

L'angolo dei ricordi. Pubblica su questo sito il tuoi giorni felici guardando "Happy Days". Scrivi i tuoi ricordi di allora al seguente indirizzo info@happydaysitalia.net  !!  saranno pubblicati nella seguente pagina. Ricordati di filmarli !!  

 
Tu dov'eri ?  Merende, tv e figurine: anni da sogno !!! Pomeriggi fine anni settanta, si tornava a casa da scuole affollatissime per mano a genitori con vestiti assurdi (grembiuli con colletti a punta, pantaloni a zampa d'elefante...) e ci si infilava davanti alla tv, la nostra unica, vera, silenziosa ma efficiente maestra di vita. C'è chi insinua che le serie televisive di quegli anni sono diventate un mito perché noi pargoli non avevamo nessuno che si occupava di noi (mamme in carriera) e siamo cresciuti teledipendenti e senza valori, ma ci sentiamo di smentire chiunque sollevi questo ingiusto quanto inconsapevole dubbio. Fonzie, Richie, Potzie, Ralph e compagnia bella sono diventati un mito perché questo era il loro destino. Erano e rimarranno veri e propri ispiratori per la nostra generazione e non solo per la nostra, visto che i bimbi del 2017 si sorbiscono ancora repliche su repliche. E poi come scordare quei fantastici pomeriggi davanti alla tv con la merenda sulle ginocchia e il bicchiere di latte e cacao in mano (oppure le famose fette di pane con la nutella), che ti sedevi a guardare il primo telefilm che c'era ancora il sole e arrivava la mamma dal lavoro ad illuminare la stanza c'era solo la luce bianca dello schermo. Ma non erano solo rose e fiori: qualcuno di noi per assistere alle imprese dei suoi miti doveva lottare con fratelli o sorelle adolescenti, che pretendevano il monopolio del telecomando, rischiando così di perdersi qualche puntata clou, per poi sentirsi esclusi a scuola il giorno dopo quando durante l'intervallo si commentava ogni scena del telefilm trasmesso il giorno prima. E siccome, nonostante le dosi massicce di tv, noi figli di Happy Days non siamo tutti uguali, questa pagina è qui per raccogliere i vostri ricordi, le testimonianze che passeremo ai nostri nipotini sospirando "non ci sono più i giovani di una volta". E allora raccontateci dei vostri pomeriggi davanti alla tv, dei vestiti che indossavate, delle merende, dei fratelli e delle sorelle, delle figurine, dei compagni di scuola e di tutti i telefilm che guardavate e che ci siamo dimenticati.
 
     
 
GLI AMICI CHE HANNO INVIATO I LORO RACCONTI
 
Il racconto di Aglaring
Il racconto di Aglaring Permettetemi e perdonatemi se alla fine mi firmerò con il mio nick ove in altre parti dialogo. Sono nato nel 1956. Si, è vero! Sono ormai grande. Ma ho vissuto quel periodo fine anni 50’ inizio anni 60’. Happy Days!!! Quanta nostalgia, ogni volta che rivedo qualsiasi situazione, fatto, o altro che mi riporta a questa stupenda serie!! Non ne ho perso nemmeno un solo episodio.  Mi piacevano tutti. Chi più, chi meno. Propri ieri sera, ho rivisto il film Peggy Sue Got Married, e mi ha fatto riflettere su quello che significa tornare indietro nel tempo, e cambiare in meglio la propria vita. Stasera, mi rivedrò Ritorno al Futuro, con il leggendario Marty Mc Fly, e Doc Brown. Tutti attorno agli anni 50’. È il solo modo che ho per ritornare indietro nel tempo. Mi piacerebbe poterlo fare, oltre che per correggere i miei errori, anche per rivivere in modo distaccato quell’epoca descritta nei films incentrati attorno a quell’epoca! Pensate un poco, una persona del 2000, torna indietro nel tempo, con una Maserati De Lorean, capace di viaggiare indietro o avanti nel tempo. Che colpo sarebbe per tutti quelli che lo vedessero a bordo di una simile Auto! Che colpo sulle ragazze anni 50’! Che effetto sarebbe poter evitare errori che sai che si verificheranno e che potresti vedere con i tuoi occhi (senza interagire per alterare i Grandi Eventi)! Non dimentichiamoci: “Il futuro, deve essere ancora scritto!” (Doc. Brown). Mi piacerebbe tutto ciò. Ma non è possibile. Ci accontentiamo di vivere il tempo anni 50’ con la serie Happy Days, con i film correlati ad essa, (American Graffiti), e viaggiare nel tempo verso gli anni 50’. (Peggy Sue Got Married, e Back to the Future). Anche così, va bene! Namarie, Mellyn! Aglaring Vanyar.

Il racconto di Alessandro e Lisa

Ciao, sono Alessandro e ho i miei enta sulle spalle ma quando rivedo o ripenso alla serie Happy Days è come se il tempo non fosse passato. Ritorno nella dimensione atemporale di quei giorni in cui tutto era positivo e promettente. L'ingenuità di rivivere la serie nella quotidianità si è tramutata, col passare del tempo, in una sorta di affetto per quei personaggi così lontani e così vicini. Chi non avrebbe voluto annoverare fra i propri familiari i Cunningham, chi non avrebbe desiderato di chiacchierare da Arnold's o di partecipare ad una festa esaltata dal meraviglioso rock n'roll degli anni'50? C'è qualcuno che per una volta non avrebbe voluto tramutarsi in Fonzie o magari anche soltanto parlargli? In ogni puntata, in particolare nel periodo in cui era presente Ron Howard, tutto è così perfettamente calibrato e delineato che non si può rimanere indifferenti. Io e mia sorella stavamo lì, puntuali, davanti al televisore, il nostro ITT, a ridere e a vivere i nostri giorni felici. Poi abbiamo continuato ad essere presenti, anche quando è cambiato il canale e l'orario di programmazione.Siamo cresciuti ma quei colori, quei suoni, quelle situazioni ce li portiamo vividi nel cuore e nella mente. A questo punto voglio provare un piccolo gioco:far affiorare dal calderone della memoria, alla rinfusa, gli episodi che preferisco, riferendomi alla trama e non ai titoli. Richie conosce Fonzie; la ricerca sulla famiglia borghese americana; Richie ha un appuntamento solo perchè il padre ha acquistato uno dei primi televisori; la gita a Chicago con il coro della scuola; il ladro di baci; una banda ruba la bici a Potsie; la festa in maschera nella casa stregata; la gara di ballo con la coppia "clandestina" Marion-Arthur; la piccola sottiletta si innnamora di Potsie; Richie esce con una divorziata; Richie vince una serata con una diva del cinema; Fonzie si da al canto; Fonzie entra nella band di Richie come suonatore di bongo in occasione di una festa alla Loggia del Leopardo; in città si esibisce un famoso gruppo rock nel quale suona un vecchio amico di Richie: può procurarsi i biglietti?; Fonzie vuole battere il record di salto con la sua moto; Potsie e Richie organizzano un poker ma poi tutto salta per il proditorio arrivo di tre amiche rimaste in pannne con la loro auto; Potsie e Richie acquistano un auto in comune; i tre amici vanno a vivere da soli; Ralph distrugge la moto di Fonzie; le diavolesse; Richie ha un incidente; etc. etc. etc. Ecco lo sapevo sono troppi. Grazie a tutti Alessandro e Lisa da Napoli

Il racconto di Andrea

Ciao a tutti mi chiamo Andrea ,ho 27 anni,ma nelle vene e nelle mie viscere vivono i ricordi di fine anni '70,quando guardavo happy days con mia zia.Poteva essere il '79 o forse l'80. Beh che dire,so cosa sentite anche voi,dopotutto negli anni ottanta andavano Happy Days,B.J McCain e altri. Poi la carica dinamitica dei '50's ,;neon,colori sgargianti,Harleys rombanti,gonnelline,musica da sballo,rock and roll.e forse ,come dice il mio vecchio(classe 38) erano tempi favolosi.c'era molta più onestà e si era forse più contenti.Ciao a tutti Andrea '77 Dimenticavo uno dei miei grandi amori:la BEL AIR 'coupe ?57 rossa

Il racconto di Basilio

Ciao Salve complimenti innanzitutto per questo magnifico sito che mi ha fatto ritornare adolescente. Che dire che all'epoca il videoregistratore non esisteva allora io registravo con molteplici difficoltà con un registratore di cassette le voci delle puntate(premetto che nella sala da pranzo c'erano i miei genitori e in quel momento scattava il coprifuoco nessuno doveva parlare) e con la memoria rivedevo in mente le scene viste alcune ore prima, o addirittura giorni prima.  Io parlo dei mitici anni 70/80, delle giornate con la vespa 50 special,dei primi amori,e a volte delle cavolate che fra gli amici commettevamo per ridere. Addirittura qualche tempo fa ho scaricato anche la suoneria e lo messa sul mio telefono,ma purtroppo ho cambiato il telefono e non riesco a trovare il modo per trasferirla. Quanti bei ricordi,sono talmente tanti che starei per ore a raccontare come quando o ed un amico del mio paese Ceprano in prov. di Frosinone,dovevamo ogni giorno acquistare una candela per la vespa perchè mia sorella per impedirci di prenderla la toglieva ma noi duri andavamo sempre a comperarne un altra. Un grazie di nuovo per questi splendido sito.Ad majora

Il racconto di Daniela

Ciao a tutti mi chiamo Daniela ho 34 anni e sono praticamente cresciuta insieme ai mitici personaggi (per me eroi) di Happy Days. Ancora adesso quando ridanno il telefilm in televesione per me è una gioia poterlo rivedere, e quando non lo trasmettono...beh basta che inserisca una delle mie cassette videoregistrate con almeno 150 episodi fel mitico telefilm per poter sognare ancora. Ero una bimba quando inizio la serie nel lontano 1977 ma da allora non mi persi mai una puntata.  Ricordo i pomeriggi trascorsi con mia cugina a guardare Richie Ralph Potsie e Fonzie mangiano panini alla Nutella e sognando di vivere nei mitici anni 50. Il mio sogno più grande??? Avere una bacchetta magica e poter vivere nelle puntate del telefilm! Grazie per questo bellissimo sito dove tutti i "malati" come me di Happy Days possono sognare e ritrovare i loro beniamini con la gioia delle prime puntate. Un bacio a tutti e...Happy Days a tutti!!! Daniela - Argenta (FE)

Il racconto di Daniele

Ciao a tutti, mi chiamo Daniele. a metà degli anni 70 avevo 16 anni e frequentavo la prima superiore. ricordo che un mio compagno di scuola si vestiva preciso in tutto e per tutto come Fonzie. Lo imitava in tutti i suoi gesti, nel modo di parlare e iniziava ogni suo discorso pronunciando:ehiii! alzando il famoso pollice della mano. inutile dire che oltre a lui tutti noi eravamo cresciuti con Happy Days, e anche chi non era fanatico come lui, nell'arco della giornata faceva o diceva qualcosa che aveva a che fare con Happy Days. che dire degli anni 70? erano favolosi, dal modo di vestire con i colletti a punta o i pantaloni a zampa d'elefante, ai vecchi mangiadischi, ai tanti complessi musicali che hanno segnato un'epoca, agli sceneggiati televisivi come Sandokan, che incollavano intere famigli davanti alla tv (a quel tempo non esistevano le fiction, si chiamavano sceneggiati). ricordo con tanta nostalgia e malinconia i mitici, favolosi anni 70. ciao a tutti da Daniele, e sempre viva Happy Days.

Il racconto di Daniela
Sono Daniela ed ho 43 anni. Mi ricordo che quando iniziò la serie di Happy Days iin televisione io avevo circa 13-14 anni e la sera avevo il coprifuoco alle 19.30. Ma tutte le sere mi mangiavo mezz'ora del mio tempo limite per vedere Happy Days in tv. La musica, i vestiti, le situazioni del telefilm mi facevano rimpiangere di non essere nata in quegli anni e, soprattutto, di non aver mai conosciuto persone come quelle.  Sono cresciuta, ma ancora amo Fonzie, Ricky, Ralph e tutti gli altri, amo ricordare com'ero e quello che sognavo e speravo per la mia vita... ed ho un po' di nostalgia, anzi, tanta nostalgia di quegli anni spensierati, dove bastava un niente per divertirsi, dove bastava una parola, un gesto per capirsi... dove bastava un telefilm come Happy Days per sognare! Sarete sempre i più mitici!!!! Baci.

Il racconto di Elena

Ciao, mi chiamo Elena e ho 39 anni... Happy Days... avevo dodici anni...facevamo la seconda media....ed improvvisamente...al posto di Furia e Lassie vari....ecco...un telefilm per noi...Guai non essere a casa alle 19.20...guai perdersi una puntata...ed in classe il giorno dopo non si parlava d'altro. Noi ragazze inevitabilmente innamorate di Fonzie (che siamo sincere, di bello aveva proprio poco, però....) ed i compagni a cercare di imitarlo, con i giubbotti neri, gli EHI e WOW che raccoglievano solo sguardi inorriditi da parte di noi ragazzine...ma insomma...credi davvero di voler competere con Fonzie? E la sottoscritta...beh...lo confesso...bambina innamorata di Potsie quando cantava....(che poi un cantante lo era sul serio)! Che bei ricordi.... Ricordi di un'età spensierata, in cui l'unico problema immenso era la scuola...jeans e camicette con colletti a punta....le prime cotte che ti facevano piangere lacrime amare... Ed i pomeriggi in giro con le amichette credendo di essere già grandi... Ma sopratutto quell'appuntamento sicuro, scontato e mai obbligato... Le 19.20, per vedere Happy Days... Ricordo che alla fine della prima serie io e mia sorella, più piccola di me, ci siamo messe a piangere davanti al televisore... Non c'erano i videoregistratori, non avevamo esperienza futura di repliche su repliche di ogni programma che passa nei palinsesti...e credevamo di non vederli mai più! Cosa ho fatto dalla disperazione? Ho registrato dal canale Rai della radio le cassette dei film...sentivo solo le voci...non importa...era come vederli!!!! Fa ridere eh adesso sentire una cosa del genere? Sono contenta di aver trovato per caso questo sito...per far capire ai ragazzini di oggi, che probabilmente quando vedono Fonzie, Richie, Ralph e Potsie li considerano preistoria... cosa ha voluto dire per noi...l'emozione di un telefilm che si intitolava Happy Days... Elena

Il racconto di Enrico

Ho 39 anni, mi chiamo Enrico e scrivo da Roma. Non ricordo bene se fosse il 1978 oppure il 1979 l'unica cosa sicura era che alle 19.00 la "piazzetta" ( il luogo dove si riuniva la mia comitiva ) si svuotava, tutti a casa a vedere Happy Days. Io sul divano insieme a mio padre passavo la piu' bella mezz'ora della giornata ed alla fine del telefilm mi ritrovavo sempre a pensare quanto sarebbe stato bello nascere nel '37 / '38 magari a Milwaukee per andare ad Inspiration Point con una Chevy Bel Air  del 1957  ascoltando i Fleetwoods oppure gli Edsels o magari F.Lymon and the Teenagers. Anche la mia squadra di calcio risentiva di questa passione e si chiamava HWS '50 ( Henry Winkler Supporters ) Scusa, ma la passione mi sta prendendo la mano! Comunque per finirla ho ancora la "fissa" per gli anni '50 ( doo wop specialmente ) e l'ho anche trasmessa a mia figlia.

Il racconto di Enrico

Carissimo Stefano, innanzitutto devo farti i complimenti per il sito, veramente molto bello e piacevole da vedere, molto ricco di informazioni ed aneddoti. Mi chiamo Enrico, ho 40 anni e a anche io sono un grandissimo fan di Happy Days, ho 25 videocassette di episodi che ho registrato su Italia 1 nel 1991, ho seguito sin dall'inizio questa magnifica serie che andava in onda alle 19.20 su rai 1 (mi ricordo che dopo c'era "L' Almanacco del giorno dopo") e che aspettavo ogni giorno con trepidazione.  Ricordo le frasi e le espressioni dei ragazzi: gli uau di Fonzie, le risate di Ralph e le sue barzellette, Howard che chiama Mariooooon e Joanie, Richie, Potzie...ah erano proprio degli amici veri con i quali ci si vedeva ogni giorno! Poi la musica!!!! Il rock'n'roll che ci diceva quello che erano stati i cinquanta negli States, Fonzie che con il suo magico tocco faceva partire il juke box, Leather Tuscadero (splendida Suzie Quatro) la "galeotta" che stregava i ragazzi di Arnold's! Potrei, come puoi ben capire, star qui a scrivere per ore e ore, ma finalmente ho trovato un angolo nello sconfinato modo cibernetico dove rivivere i giorni felici, per questo ti ringrazio e spero che un giorno si possa organizzare qualcosa di grande!!! Enrico.

Il racconto di Fabio

Quando trasmisero per la prima volta questo fantastico telefilm, frequentavo le scuole elementari. A scuola c'erano dei miei compagni che avevano l'album delle figurine. Il mio idolo era, naturalmente Fonzie: A distanza di anni, ogni volta che ci sono le repliche in TV le riguardo con piacere e anche con un filo di nostalgia, ripensando al tempo passato che, purtroppo non torna più. Grazie a voi che avete creato questo fantastico sito e anche per aver dato a tutti la possibilità di dire la nostra opinione su questo telefilm che, secondo me, è uno dei migliori della televisone. Fabio.

Il racconto di Gianluca
Ciao a tutti, io ho sempre avuto una gran passione per questo telefilm, sono cresciuto negli anni a cavallo della serie Happy days, e grazie ad una vecchi Tv in bianco e nero, aspettavo l’ora di trasmissione per sedermi su un vecchio divano verde per poterlo guardare, da lì sono cominciati i sogni, si sono copiate le mode e anche grazie al The Fonz e atutti quei personaggi, si è colorata la vita dei quasi nostalgici come me. Non ho potuto gustare tutta la serie dall’inizio, sono nato nel ’70, ma l’ho scoperta cammin facendo, il valore che ha trasmesso è proprio quello che si riassume nel titolo, giorni felici; quei giorni come quelli vissuti nella mia adolescenza, erano i giorni delle compagnie di ragazzi che sperimentavano la vita insieme, non solo un mito americano, ma proprio una voglia intrinseca di condividere con latri un cammino, io ho avuto la fortuna di viverlo e il rimpianto di non riuscire più ad avere le stesse emozioni oggi, ma non per l’età, solo perché i tempi e i valori sono cambiati, hanno davvero accelerato troppo facendoci chiudere in noi stessi. Comunque, una GRANDISSIMA serie, positiva, viva e piena di valori a confronto, anche questo, visti i telefilm attuali lascia un po’ di rimpianto…anzi a dire il vero lascia l’orgoglio di esserci stati e la personale speranza di poter far vedere a mio figlio la stessa serie rendendogliela ancora attuale. Gianluca.

Il racconto di Lucia
Ciao, mi chiamo Lucia e sono nata nel 1970. Questa serie ha colorato la mia infanzia e non solo. Innanzitutto ricordo la sigla..ho ancora il 45 giri in vinile! LA sera aspettavo quel momento per sognare. LA vita ancora non mi aveva mostrato la differenza tra I ogni e la realtà così credevo e sognavo che da grande anch'io avrei vissuto quel mondo.   Avevamo un piccolo televisore in bianco e nero in cucina ed io pregavo mio padre di farmi vedere il telefilm! Innamorata di Fonzie,ovviamente,della sua moto,del suo giubbotto di pelle. Ma,questa serie mi ricorda la mia dolce amica d'infanzia che ho perso prematuramente pochi anni dopo. Lei amava quanto me la serie,gli attori e le musiche. Ricordo in particolar modo che si appassionò alle puntate con Fonzie e Pinky,le piaceva molto quella cantante.   Sul lato B del 45 giri c'è una canzone tipica anni '50 cantata da "Potsie" se non sbaglio. La traduzione del titolo è più o meno..."cantando al ritmo della pioggia"..o qualcosa del genere! Mettevo il disco nel mio mangiadischi rosso,si,quello coi buchetti sopra(!!)e lo consumavo a forza di ascoltarlo.   Esprimere ciò che ha rappresentato per me, e nella mia vita, questa serie e quanto interagissi con la stessa,di volta in volta a seconda degli sviluppi,è per me difficile....   ....la vecchia cucina di mia nonna non c'è più,neppure quel piccolo,prezioso televisore in bianco e nero...la mia amica e mio padre neppure,e,di quegli anni di sogni ad occhi aperti,dove tutto nel futuro mi appariva possibile,mi resta un sapore dolce amaro ed un brivido sulla pelle.   Grazie a tutti gli attori che ne hanno fatto parte. I personaggi resteranno sempre nel mio cuore e nella mia memoria,fermi in un piccolo fotogramma del tempo. Lucia

Il racconto di Manuel
Ho 35 anni. amavo happy days. ricordo alle sette di sera, si tornava a casa e si........iniziava a sognare. sognavo una compagnia cosi', una vita cosi'....... ma le cose erano diverse.....e sarebbero state ancora piu' diverse. per me happy days fu l'america. il sogno americano. il bene contro il male. non ero rosso quando tutti lo erano. mi pettinavo come elvis e come mio padre (stessa classe di elvis) quando tutti erano capelloni. andavo bene a scuola, quando c'era il sei politico ereditato dal sessantotto. il mondo e' proprio cambiato da allora.... in meglio o in peggio? non spetta a me dirlo..... non ho piu' l'infanzia,e ora, quella infanzia la rimpiango.... l'america era la promised land, quella del mio mito il grande unico inimitabile chuck berry. un cantante nero che supero' anche i bianchi ed e' ancora, almeno lui, vivo. il re per me resta elvis. ma amo chuck, per me e' il piu' grande del mondo. anche se suona scordato e' lui il numero uno. di tempo ne e' passato troppo...le mie speranze sono svanite. ascolto rock'n'roll forse solo per torturarmi o forse probabilmente per cercare ancora, con estremo sforzo, quella "promised land" che in seguito cercai anche nella religione. la terra promessa americana mi si infranse quando partecipai televisivamente alle esecuzioni capitali di poveri malati di mente, di presunti innocenti, o anche di o'dell o di bernabei. vidi come i miei antichi "alleati" (contro i comunisti), erano in realta gretti o lo erano anch'essi diventati..... il mondo e' cambiato.....l'america ha vinto. oggi molti che erano dall'altra parte della barricata ne stanno cogliendo i frutti e chi invece faceva parte della minoranza filo americana, come me, deve strisciare nella polvere. al di la' della politica e dei rammarichi. cosa rimane di happy days? nulla. la morte stritola tutto, tutto va perdendosi. finiro', come' d'uso con una frase di speranza. una storia. In lousiana c'era un ragazzo di colore che voleva diventare un grande chitarrista aveva i mezzi tecnici ma non il colore della pelle sua madre lo aveva sempre incoraggiato tramite centomila sforzi il ragazzo riusci' e finalmente in cartello apparve la scritta : "stasera JOHNNY B. GOODE". chuck berry nacque in goode street a saint louis e deve proprio a questa canzone "johnny b. goode" la sua piu' grande fama un riff squillante di chitarra il cantante nero si accovaccia a settantanni e piu' suonati ed inizia a fare uno strano movimento che qualcuno chiamera' passo d'anatra il pubblico applaude divertito siamo a nizza, verso il 98, al festival jazz la gente e' trasportata chuck non e' un musicista, e' un talento di natura son passati forse cinquant'anni e piu' ho visto lui due volte in concerto fats domino e qualcun altro........ ho visto le chitarre e la macchina di elvis.... ho suonato il rock per combattere politicamente la contestazione sinistroide ed il terrorismo assassino son passati troppi anni forse e non ho nemmeno le idee chiare ma chuck berry ancora oggi su un palco canta go johnny go go, johnny b. goode come non esserne emozionato? Manuel

Il racconto di Mercurio
Ciao ragazzi, mi chiamo Mercurio e ho 39 anni. Sono capitato per caso sul sito e, dopo aver visto e letto "tu dov'eri", non ho potuto far a meno di scrivere. La serie è comiciata nel lontano 1977, in Italia, e io mi sono perso le prime due puntate perchè i miei guardavano il secondo canale (mediaset non esisteva ancora). Avevo già potuto apprezzare film e servizi sugli Anni 50 e sulla musica di quel tempo, ma questa serie televisiva mi ha letteralmente folgorato. Ho cominciato a vederla per caso, alla terza puntata, perchè mi torvavo a cena da una mia zia che, ovviamente, guardava il primo canale. Non stavo facendo molto caso alla tv ma quando, alle ore 19:20 precise andò in onda la sigla, che nella prima serie era Rock Around The Clock, capì che quello non era il solito telefilm trito e ritrito, infatti smisi di mangiare fino alla fine della puntata e mi ritrovai la sera seguente a litigare con i miei genitori per poter vedere Happy Days invece di quell'altra porcheri a che davano sul secondo. Immagino che dovesse essere destino, i miei dopo qualche battibecco mi dissero che potevo guardare quella stupidaggine se volevo. Non smisi più, e non c'era impegno che mi impedisse di essere a casa dal lunedì al sabato alle ore 19:20. Le ho viste prorio tutte, comprese alcune in originale qualche anno dopo negli USA. Happy Days, insieme a film come American Graffiti, Grease, e altri originali dell'epoca come Gioventù Bruciata e Il selvaggio, oppure quelli di Don Seagel, mi ha fatto diventare quello che continuo ad essere oggi a 39 anni.... un rockabilly.  Non mi sono fermato a qualche disco e una camicia da bowling, come molti oggi continuano a fare, tanto che i miei genitori, nel lontano 1985, mi hanno regalato la mia prima macchina americana Anni 50, una Chevrolet Bel Air del 1958. Ho provato a fare 11 ore di volo solo per poter vedere un gruppo che suonava a Los Angeles, oppure per comprare parti di ricambio per la macchina. Certo la vita non è facile se si è&nbs p; così pazzi, ma il divertimento è assicurato, e una parte di merito va sicuramente a quelle fantastiche sere passate in compagnia di Happy Days.

Il racconto di Paolo
Ciao a tutti. Mi chiamo Paolo, ho 45 anni e dal 1974 al 1979 ho studiato al Liceo Avogadro di Roma. Mi ricordo con un pizzico di nostalgia quei pomeriggi di studio in cui ci radunavamo in piccoli gruppi con i compagni di classe e, verso le 19:00, ci rilassavamo con Happy Days davanti alla televisione dopo lo studio. Dopo la compagnia si scioglieva e tutti a casa per mangiare in famiglia. Quello che mi colpisce di più è come questi programmi di allora fossero basati sulla normale vita delle famiglie e ti prendessero totalmente. Vorrei dire che l’America di allora era sicuramente un po’ idealizzata, ma ha inciso profondamente nella mia vita: nel 1969 (avevo nove anni) ho visto alla televisione l’Allunaggio (con i commenti di Tito Stagno e Ruggero Orlando) ed oggi lavoro come Ingegnere Aerospaziale. Negli anni successivi ho viaggiato molto, anche per lavoro, e ho visitato tanti paesi, tra cui gli Stati Uniti. Certo non tutto era “rose e fiori”, ma l’entusiasmo genuino che allora molti di noi avevamo lo rimpiango un po’. Nel fare un confronto tra allora ed i tempi odierni posso dire che oggi mi sono scocciato di vedere la televisione e non la guardo più (con mia moglie abbiamo deciso di avere in casa solo un video con lettore VHS e DVD per vedere i film). Incredibile! Un caro saluto a tutti, Paolo.

Il racconto di Pietro
Dov'ero Io? Erano veramente i miei anni felici! Felici e spensierati... Mi chiamo Pietro ho 45 anni felicemente sposato con prole(3 figlie) a cui ho insegnato ad ascoltare e ad apprezzare Happy days. Perchè erano gli anni felici?Semplicemente perchè avevo 15 anni,il mondo si stava aprendo a noi ed era un modo fatto di problemi,di incomprensioni di luce e di ombre. Ma c'erano i telefilm di Happy days alle 19,20 su rai1 e prima ancora alle 19,00 su rai2 c'era Goldrake,che ci davano gioia e serenità. Era un rito a casa mia trovarsi alle 19,20 davanti il televisore,con i miei genitori,mio fratello....complice forse il fatto che i miei genitori in quel periodo(gli anni 50) erano nell'Ontario,in  Canada,emigrati per lavoro e vedere questi telefilm era un modo per ricordare la loro giovinezza,come io ricordo la mia quando ora li vedo. Purtroppo i miei genitori non li ho più ma per me rivedere Arthur Fonzarelli & C'è un modo di risentire le risate,le approvazioni,le acclamazioni di  tutti noi in quei felici momenti!                                                         W HAPPY DAYS!!  Pietro

Il racconto di Paolo
Ciao, sono Paolo di Pavia. Le puntete trasmesse in replica dei mitici episodi non possono non ricondurmi agli anni dell'adolescenza. Avevo 12 anni nel '77 ed ho ancora vivo il ricordo delle cene in famiglia, accompagnato da Fonzie & c., e si rideva insieme. Venivo dai cartoni dell'epoca (Goldrake, Mazinga, Capitan Harlock ecc., ricordate?) e in epoca di noiose commedie e trasmissioni alquanto "strane" per noi ragazzi (vedi tribuna politica), eravamo felice di avere tutto per noi un telefilm come Happy Days. E' vero, si scimmiottava il wow e l'ehiii di Fonzie, ma erano anche personaggi positivi,forse solo ora ce ne rendiamo conto, al contrario di quello che propinano oggi ai ragazzi, dove si dava risalto a valori importanti, come la famiglia e l'amicizia.Erano anni difficili, forse non per noi ragazzini, ma ricordo bene quegli anni settanta, terrorizzati dalle brigate rosse, dominati dall'austerity e dalle privazioni, dovute al fatto che in casa lavorava solo mio padre operaio. Ma nonostante tutto possiamo dire che la nostra generazione è cresciuta felicemente, accontentandosi di quel poco che si aveva, con inculcati i valori che Happy Days insegnava. Questo bellissimo sito è come una macchina del tempo che mi ha fatto tornare indietro di 28 anni, e di questo sono felice e vi ringrazio di cuore. Ciao, Paolo.

Il racconto di Pino
Nato nel 1966, anno storico per l'America e la sua musica: i Beach Boys con il grandioso Brian Wilson avrebbero impresso nel firmamento delle sette note, un album monumentale come "Pet Sounds", mentre i Beatles dall'altra parte dell'oceano avrebbero offerto la propria pietra filosofale del gotha rock con "Sgt: Peppers...". ...Ma io queste cose non le sapevo ancora! Le scoprii molto più tardi, e non mi hanno mai più abbandonato, alimentando in me tanta nostalgia, allegria e spensieratezza per quegli anni vissuti da infante e soprattutto da cittadino di un piccolo e storico Paese come l'Italia, eppur così diverso dall'America dei fast food e delle patatine fritte, che nel 1977 da noi non erano tagliate ancora a listelli, ma a... fettine!  Ecco perchè quella sera del 1977, la mia saliva cominciò a defluire a mò di acquolina, quando per la prima volta vidi "Happy Days": amore al primo colpo. Ricordo che vedevamo quasi sempre le puntate serali a casa di Franco e Paola, con Gabriele e Francesco: non si poteva stare a casa a vedere Happy Days da soli. Era come andare in gita senza portarsi amici e panini. Così, per alcuni felicissimi anni, vedere Fonzie e co. tutti insieme divenne un rito, subito dopo la merenda quasi sempre a base di pane e Nutella (un alimento non presente nella serie U.S.A. ma, se l'avessero scoperto prima, chissà se gli americani l'avrebbero mai adottato, persino nella serie...!), che era un perfetto connubio di golosità e delirio. Quelli sì che erano giorni felici. Anche se, soltanto all'età di undici anni, stavo cominciando ad appassionarmi alla discomusic (se avessero creato anche una serie tv su "La Febbre del Sabato Sera", sarei collassato dalla libidine) l'idea di ammirare per la prima volta la vita di un gruppo statunitense della middle class mi apparve una cosa bellissima e irragiungibile, per altro corroborata da quegli altri capolavori di fiction che potei ammirare soltanto anni dopo (uno, lo scoprii con netto ritardo per via della mia giovane età e l'altro invece, in contemporanea all'uscita nelle sale cinematografiche) intitolati: "American Graffiti" e "Grease". Happy Days è ancora nella mia memoria visiva come l'odore acre dei pennarelli a spirito e le gomme profumate per cancellare. Altre serie condizionarono per sempre la mia life-style: "UFO-SHADO", "Attenti a quei 2" e naturalmente la prima apparizione dei manga, con "Atlas Ufo Robot". Ma Happy Days, così simpaticamente trascinante, così umano eppur così distante anni luce dalle nostre abitudini di costume, è rimasto e rimarrà per sempre impresso anche nel mio cuore. Ora che stanno uscendo per la prima volta le edizioni dei box in dvd, la sorta di "seduta psicanalitica - ex catodica" avrà una ragione di esistere nella visione -finalmente completa- della nostra benemerita serie tv. Il lettino non sarà quello del dottore, ma sicuramente quello più confortante del mio sofà. Pino.

Il racconto di Rockin

Rock ‘N’ Roll Music - Beh è difficile dire in poche righe cosa ha rappresentato per me la serie televisiva Happy Days.....ma era qualcosa d’elettrizzante. Avevo tredici anni e ad essere sincero, mi sentivo come Robinson su di un’isola deserta quando giravo in città, in quanto dovete sapere che io ero già un appassionato del rock and roll e soprattutto del grande Elvis (e lo sono ancora) e in genere della moda anni 50. Ho ancora foto che mi ritraggono giovincello con amici…quando indossavo i jeans con i risvolti esterni (jeans che mi facevo stringere in basso dalla sarta perchè allora si trovavano solo jeans a zampa d’elefante), indossavo i completi anni 50 di mio padre custoditi da lui gelosamente fino a quel momento….Quindi posso ben dire di aver anticipato leggermente i tempi…ricordo che il gel per i capelli ancora non esisteva e dovevo accontentarmi della brilcream solida per aggiustarmi il ciuffo; ma mi sentivo solo potendo condividere questa moda ma soprattutto la musica rock and roll con poche persone (ecco il perché della mia definizione precedente “Robinsonnell’isola deserta”). Grazie a questa serie di telefilm molti si avvicinarono all’epoca a questa musica e finalmente nelle discoteche e alle feste private si tornava a ballare il rock and roll e soprattutto si risvegliarono anche le varie case discografiche italiane che rimisero in commercio questi intramontabili successi…. (ma quanta fatica però nel trovare le versioni originali!). Ecco quell’anno lo ricordo, oltre che per la prematura morte del grande Elvis, anche per questa serie bellissima grazie alla quale si risvegliò tutto un mondo e ricordo che in quel periodo non era più difficile per me incontrare altri rockabilly per strada con il ciuffo alto……finì per me l’era dell’incompreso FINALMENTE!! GRAZIE HAPPY DAYS!!  Rockin

Il racconto di Sandro
Ciao mi chiamo Sandro ho 33 anni e sono cresciuto a pane e Happy Days da piccolo a scuola passavo il tempo libero a imitare il grande fonzie a collezionare figurine di fonzie e a pettinarmi con kili di brillantina linetti . Ora invece passo il mio tempo libero a collezionare mercanzia del grande fonzie e non passa giorno senza che non veda almeno 3 puntate del grande hd prima di addormentarmi e questa estate io e la mia mogliettina chiara siamo andati sino in california per vedere da vicino la mitica casa della serie tv scattando una trentina di foto e stato grande!!!!!!! Ciao a tutti e W Happy Days ..........

Il racconto di Silvio
Ho 47 anni, e ricordo una tavola rotonda dove la mia famiglia si riuniva per la cena, la nostalgia di quelle sere la rivivo guardando questo sito... happy days le facce pulite della mia adolescenza quando i valori venivano quasi sempre prima di tutto, ogni puntata era un'appuntamento, nel calore della mia famiglia, sorridevo alle battute di Potsie di Fonzie ricordo seduta con noi mia madre, la mia cara mamma che non c'e' piu'... scusate ragazzi,non riesco piu' a scrivere la nostalgia di quei giorni mi fa' stare un pò male, sognavo un mondo come il mondo di happy days e resterà un sogno chiuso per sempre nel cassetto. Ciao cara mamma spero con tutto il cuore che happy days saremo tutti noi quando ci rivedremo... e grazie a voi per avermi dato l'opportunità di rivivere momenti indelebili della mia vita grazie happy days grazie davvero... Silvio ( Pavia )

Il racconto di Simonetta
Ieri ho scoperto il sito di "Happy Days" e l'ho mostrato a mamy...si proprio a lei perchè io, nel 1972,io, NON C'ERO!!!Però mamy mi ha detto che lei l'ha sempre gurdato mentre aspettava papy che tornava a casa dal lavoro perchè lei, c'era! Aveva 20 anni e, dopo 2 anni, continuava a guardarlo e nel frattempo non spettava più solo papy ma anche me...Insomma secondo lei come chi mangia tante fragole in gravidanza avra' una figlia o un figlio goloso di fragole, lei che in gravidanza ha guardato tanto Happy Days ha avuta una figlia golosa di Happy Days!!! Io tra il '74 e '82 non ero interessata alla serie, ero piccolina, ma quando negli anni '80 han iniziato a dar in replica tutti gli episodi di tutte le serie, non me ne son mai perso uno anzi, molti li ho rivisti più volte fin alla nausea in compagnia ovviamente di mamy che è rimasta una fan accanita della serie e così abbiam continuato a veder la serie insieme, e devo dir grazie a questa mitica serie se oggi, posso dire con orgoglio, che mamy è diventata più un'amica che una mamma e, anche quando stiam lontani per mesi, è capitato, torniamo e ci intendiamo con uno sguardo. Penso che Happy Days abbia insegnato a lei a non diventar una mamma apprensiva e bacchettona e a me a non diventar nè troppo Sottiletta nè troppo Jenny. Questo perchè Happy Days ci ha aiutato ad affrontar insiemi temi dell'universo giovanile che spesso son tabù nelle discussioni tra madri e figlie. GRAZIE HAPPY DAYS!!! Simonetta74.

Il racconto di Spervara
I miei "giorni felici" coincidono con la serie di happy days, ricordo con grande nostalgia e piacere quei giorni, nell'anno della prima messa in onda io facevo la 2^media e tutta la classe vedeva il telefilm e le mitiche battute di Fonzie Hey...e Wow....erano all'ordine del giorno, per noi era un mito, ho sempre amato quel telefilm così nel 1981 nell'anno dell'ultima messa in onda da parte della Rai, comprai il mio primo videoregistratore un Video 2000 (il cui formato di videocassette non è più in uso, soppiantato dal vhs 2 anni dopo, che sfiga) proprio per videoregistrare Happy Days, purtroppo le cassette mi sono state cancellate, comunque ho rimediato negli anni videoregistrando le puntate su Italia 1, sempre all'epoca ho comprato anche i 45 giri delle sigle, e qualche anno fa, (sono un collezionista a livello nazionale di vecchi 45 e 33 giri), in una fiera del disco a milano (io sono di modena) ho incontrato il Fans Club di happy Days e mi sono iscritto, ho ancora la tessera di iscrizione e quando ho ricevuto la prima fanzine ho provato una gioia immensa nel ricordare quel periodo. I telefilm di oggi sono inguardabili e credo che un cast come quello di happy days sia difficilmente ripetibile, mi meraviglio che in questa epoca di esplosione del dvd nessuno abbia mai pensato a rieditare in dvd tutta la serie completa, sarebbe fantastico e credo, avrebbe un ottimo successo. Io ci spero. Spervara.

Il racconto di Stefano
Io non sogno. Io vengo sognato" scritto da Stefano Havana Che magari non erano per forza giorni felici. C'era la giovinezza, c'erano le ragazze che non ci cagavano, c'era la pasta bollente, c'era il fatto che i genitori ci stavano sempre alle calcagna con le mani sui fianchi. C'era il pallone che finiva dentro ai balconi degli altri e ci vergognavamo di citofonare, c'erano un sacco di parolacce che non potevamo ancora dire. Forse proprio per questo ci piaceva tanto. Tornavamo da scuola, mangiavamo di fretta agitando le ginocchia sotto la tavola e correvamo in salone a guardare Happy Days. In Italia già era sbarcata da qualche anno, quella serie Tv che avrebbe cambiato le mode: si dice che l'America se la fosse inventata negli anni '70, in piena guerra del Vietnam, per distrarre i concittadini e riportarli indietro di una ventina d'anni quando tutto era rose, fiori e pistole giocattolo. Perciò se la sono inventata, dicono: la gente a stelle e strisce consumava hot dogs in silenzio, con le mani sulle tempie per schiacciare via le preoccupazioni - oppure con le orecchie tappate per non sentire gli spari assassini - e ritrovava il sorriso solo con Fonzie e la famiglia Cunningham. In fondo anche quella era propaganda, un ago ipodermico che piegava i cervelli, ma almeno era divertente. C'era tutta questa storia di quotidiana angoscia dietro le avventure spensierate di quei ragazzi che guidavano macchine cromate. Ce lo ricordiamo, Happy Days, qualche volta lo trasmettono ancora e, dai, chi non si ferma a quel punto davanti alla televisione? Pure se è una puntata vista e rivista: semmai l'ultima volta andavamo al liceo e ci piacevano Giulia, Sara, Melissa. Oppure c'erano i Mondiali o qualche Grande Guerra: ci mettiamo lì e ripensiamo che a quei tempi non ce n'era uno della nostra età che non desiderasse avere un padre come Howard Cunnigham, tutto ciccia e sorrisi, battute e occhi gentili. Avremmo impiegato almeno altri dieci anni per capire che non solo nostro padre non sarebbe mai stato così, ma tantomeno noi stessi saremmo diventati uomini del genere: la realtà di Happy Days nasconde una moralità severa: troppo presto ci si ritrova cresciuti e le puntate nuove, quelle per cui ci si affollava davanti alla televisione, diventano repliche. Siamo stati Fonzie, ci siamo divertiti, abbiamo fatto il gesto dei pollici e la prima volta che abbiamo messo una giacca di pelle s'è pensato a lui: però, dai, a un certo punto è diventato chiaro che era soltanto un telefilm. Certi preferivano Richie: Richie era rossiccio di capelli e va bene che era impacciato e si girava sempre i pollici davanti alle ragazze, ma lui aveva un amico come Fonzie. Se vai in giro con uno come Fonzie significa che sei un po' Fonzie pure tu: «Lei è un mortale, io sono un Fonzarelli», diceva certe volte a chi pensava di saperla troppo lunga: perciò se lui ti sceglieva come amico, caspita, c'era da camminare col petto in fuori. Oppure: «Ehi, cosa c'è? Hai tutte le gomme a terra», per incoraggiare qualcuno se sembrava un po' abbacchiato. E alle donne: «Se vuoi trovare qualcosa di splendido guarda dalle parti delle mie labbra». Erano frasi da far rotolare i bicchieri per terra, l'apoteosi della rivincita per noi un poco sfigatelli, prede di paure e ataviche assenze di peli che sembravano perenni. Ci guardavamo gli avambracci cercando quelle vene robuste come funi e non trovandocele mai: allo specchio era tutto uno scrutare e un ricercare, ma per quante ore si passassero con un rasoio finto in mano, degli uomini che saremmo diventati non c'era ancora traccia. Perciò Fonzie era utile a Richie, ma anche Richie era utilissimo a Fonzie: era grazie a Richie - e a quelli come lui - che Fonzie si sollevava dalle masse. Fonzie era Fonzie perché Richie non usava brillantina: per dire, se avesse sbagliato set e si fosse trovato a uscire con John Travolta, Fonzie non avrebbe mai indossato una giacca di pelle. Funzionava così anche nella realtà, nella realtà di allora: si faceva a gara in classe per stare seduti vicino ad alcuni e per stare lontani da altri. C'era Arnold, c'era American Graffiti, c'era Peggy Sue, c'erano i Beatles, però alla fine si parlava sempre di Fonzie e di Happy Days: sarà che in quei bar ci saremmo finiti tutti prima o poi e forse questo, in qualche modo, lo percepivamo nelle dita. Tutti saremmo diventati vecchi ubriaconi di sinistra, bacchettoni e viziati figli di papà oppure tutto il contrario. Quei sabati sera e quelle grandi uscite stavano per diventare parte della nostra vita: di certo non ce n'era uno, nelle nostre compagnie, che recava in sé le potenzialità per diventare un John Travolta o un grande amatore. Guardavamo Happy Days in saloni inondati di luce con tutti i compiti ancora da fare e nei nostri stomaci vorticavano tanti punti interrogativi in luogo di rum e gin, cointreau e vino rosso: guardavamo Lory e Jenny nei loro vestitini rosa e ammiravamo i loro modi pacati, la totale assenza di ammiccamenti sessuali. Osservavamo seduti sui pavimenti il loro modo di incrociare le braccia e mettere il broncio e pensavamo che così avrebbero fatto tutte le donne della nostra vita se le avessimo fatte incazzare. E poi - diciamoci la verità - eravamo niente che doveva ancora essere qualcosa. Eravamo una forma di pasta stesa su un tavolo in attesa delle mani che ci avrebbero reso pizze o biscotti. Fonzie diceva «Tre sono le persone di esistenza sicura nel mondo e sono Fonzie, il Papa e il mitico Elvis» e spegnevamo il televisore certi che anche noi, un giorno, avremmo detto così a qualcuno agitando il dito indice all'altezza del suo petto. La vita si doveva ancora infrangere, perfino l'America - per quanto ne sapevamo noi - doveva ancora essere scoperta. Adesso Happy Days s'è spento. Ci sono tutte le sedie rivoltate sui tavoli: siamo passati per le prime sbronze e certi mal di stomaco. Siamo passati per le giacche di pelle e gli anfibi più grandi di una misura. Siamo passati per i primi litigi e abbiamo scoperto che al mondo non è rimasto nessuno che incroci le braccia. Abbiamo perduto perfino McGyver, Arnold è cresciuto, l'A-Team ha smesso di sparacchiare dal retro del suo furgone nero, Peggy Sue è morta, John Travolta ha messo i capelli bianchi, le Harley Davidson ci disturbano il sonno nelle notti d'estate. Era solo Fonzie, ma eravamo noi. Era un ragazzo con un ciuffo alla Elvis e dei denti bianchissimi che si muoveva sicuro tra i juke box e le note di Buddy Holly e Roy Orbison. Era uno che guidava una decappottabile dalla cui autoradio gracchiava fuori il primo rock 'n roll di Billy Haley. Era un tale con una giacca di pelle che prendeva le donne per la vita e la vita per le spalle. Era un telefilm talmente pieno di speranza. Era soprattutto il fatto che non arrivavamo bene alla mensola più alta della cucina.

Il racconto di Vittorio

Happy Days quanti ricordi felici,sono Vittorio di Sennòri ( SS) HO 39 anni,ricordo benissimo che negli anni in cui davano su Rai 1 il telefilm di Happy Days io ero ancora un ragazzino,insieme a tutta la mia famiglia guardavamo tutte le sere il mitico telefilm e ognuno di noi voleva essere uno di quei personaggi,il più carismatico era Fonzie ma a me piaceva moltissimo Richie,perchè era quelle più intelligente ed era l'unico che poteva dare dei consigli a Fonzie.Erano bei tempi forse perchè noi eravamo piccoli e potevamo soltanto divertirci in quei tempi o forse sono stati veramente degli anni indimenticabili anche perchè c'era il telefilm Happy Days,anche tutt'ora guardo sempre il telefilm del mio cuore perchè ho comprato tutti e 3 i dvd che sono usciti in questi anni,sono bellissime le storie,le colonne sonore e tutti i personaggi sono simpaticissimi,e un giorno vorrei farli vedere anche ai miei figli.Vi saluto e Happy Days a tutti. Vittorio.

Il racconto di Fabio
Quando vidi, per la prima volta, "Happy Days" frequentavo le scuole elemetari, e nella mia classe c'erano dei miei compagni che avevano l'album con le figurine di questo fantastico telefilm. Io, purtroppo non feci mai la raccolta (e di questo mi rammarico ancora adesso), ma vedevo regolarmente tutti gli episodi. Il mio idolo era, naturalmente, Fonzie. Gli anni passano, ma ogni volta che in Tv fanno le repliche di questo telefilm che, secondo me è una delle migliori serie della televisione, le guardo sempre con piacere ed anche con un pizzico di nostalgia ripensando agli anni trascorsi che, purtroppo non tornano più. Grazie per aver creato questo sito fantastico e per aver dato a noi appassionati di "Happy Days" la possibilità di esprimere il nostro pensiero. Ciao a tutti. Fabio.

Il racconto di Nicola
Happy days, giorni felici ... già giorni felici i giorni dela mia infanzia, quando dopo i compiti , dopo i giochi nelle fredde giornate autunnali, arrivava l'ora di happy days prima di cena ,la mia giovane mamma si indaffarava a preparare la cena e ogni tanto buttava un occhio nel salottino dove io e mio fratello guardavamo e ridavamo alle buffe battute di quei giovinastri americani , se ci penso sento ancora il profumo di quelle cene preparate all'ombra di happy days, piccoli anedotti di ragazzi per bene ,normali come noi, non c'era maleducazione non c'era odio ,non c'erano eroi, solo dei giovani ragazzi che con le loro normalissime storie ci allietavano le nostre normalissime serate, che tempi ,era tutto piu semplice ci si accontentava di poco ,un piccolo giocattolo regalato dalla nostra mamma era per noi il premio piu ambito, ricordo con infinita dolcezza quelle prime stagioni io avevo 6 anni mio fratello 2 mia mamma 24 il nostro piccolo appartamento era una reggia , o forse ora i ricordi di quei giorni felici me lo fa ricordare cosi .... però di una cosa ne sono sicuro eravamo Felici come happy days... Nicola.

Il racconto di Antonio
“Tu Dov’eri ?”…..Antonio Lari Prima di scrivere queste righe di memorie passate ho voluto leggere tutte le altre pagine dedicate a questa rubrica per cercare voci che accumunassero noi cresciuti con Happy Days. Infatti ho notato subito leggendo i vari ricordi che, quasi tutti, eravamo   legati da un comune denominatore ossia su come trascorrevamo i  pomeriggi seguendo gli episodi di questi nostri nuovi beniamini. Detto questo mi presento: mi chiamo Antonio, ho 46 anni, e scrivo dalla provincia di Grosseto. Non ricordo con esattezza come mi capitò per la prima volta di vedere HD, sicuramente perché in quella fascia preserale in attesa della cena non c’era molto di interessante sull’altro ed unico canale televisivo del periodo ossia Rai Due. Premetto che gran parte delle “musiche” che facevano da contorno ai telefilm per me erano già note, grazie ai dischi di mia mamma. In quelli anni mi facevo comprare  gli Lp di Elvis e anche grazie a mio zio devo la conoscenza   dei Beatles (questi ultimi non c’entrano con HD e gli anni ’50 ma solo per far capire che musica ascoltavo tra 12 e 14 anni). Quindi almeno come fonte musicale partivo avvantaggiato. Inoltre sulla falsa riga di HD in quel periodo uscì anche il film “Grease” quindi tutti noi avevamo un minimo di cultura americana nata nel dopoguerra. Ma torniamo a “Tu Dov’eri ?”. Quando uscirono i primi episodi frequentavo ancora le scuole medie e nel mio gruppetto di amici/compagni di scuola si era creata una sorta di emulazione dei personaggi, che nel nostro piccolo ambiente cercavamo di far rivivere in quella che era la realtà attuale. Io ero abbastanza alto, magro con i capelli biondi e ovviamente la riga da parte…quindi non potevo che essere Richie. Il mio compagno di banco, il bello della scuola con la pettinatura scura tirata indietro era quindi..Fonzie ed infine il grassottello simpaticone casinista il quale ovviamente assomigliava a Ralph. Ecco che noi in questo finto set,  ma che diventava  reale in una scuola media in provincia di Grosseto, andavamo ad  incarnare in nostri idoli televisivi riportandoli alla nostra quotidianità scolastica. In quel periodo in una cittadina della provincia toscana non avevamo ovviamente un locale tipo “Arnold’s” ma  per questo non ci arrendevamo. Va ricordato che nei grossi capoluoghi di regione anche lo stesso “Mc Donald” arrivò diversi anni dopo, intorno ai primi anni ’80. Da noi si usufruiva di una taverna posta all’interno di una pizzeria, formata dai classici tavoloni lunghi con le panche schiena contro schiena, dove ci ritrovavamo per un pezzo di pizza oppure un gelato soprattutto nei pomeriggi tra l’autunno e l’inverno; alcuni di noi arrivano dopo aver trascorso parte del pomeriggio a studiare in biblioteca, portandosi dietro libri e quadernoni…così l’atmosfera alla HD era presto che ricreata. Infine si frequentava una sala giochi, dove a parte i primi videogames della storia  noi avevamo ancora i flipper ed il Juke Box !!!!! Questo è stato un po’ il mio periodo legato all’influenza che HD ci aveva trasmesso anche tra i banchi di una scuola media. Detto questo volevo fare alcune considerazioni partendo da quanto letto in queste pagine del sito da altri amici che hanno voluto omaggiare HD con i loro ricordi. Una ragazza su questo Link  (non ricordo il nome) ha detto che a i tempi in cui guardava HD non avendo possibilità di registrare a video gli episodi ne face una copia audio. Ebbene….cara amica non sei stata la sola, infatti anche io per lo stesso motivo mi registrai su cassetta audio l’episodio “L’asiatica” quello in cui Richie è a casa con l’influenza e dopo entra anche un ladro. Mi bastava sentire le voci poi la memoria visiva faceva il resto. Per una curiosità storica posso dire che non abbiamo fatto nulla di nuovo…anzi nelle radio in America, anni ’40, quando ancora non c’era la televisione gli sceneggiati, i gialli venivano trasmessi solo in audio con opportuni effetti sonori, quindi  noi due registrando in audio un episodio di HD non abbiamo inventato nulla che non era già stato fatto da altri prima di noi. Molti amici che hanno scritto su questo “diario elettronico” i  ricordi legati alla loro infanzia sulla scia di HD, hanno ringraziato le nuove tecnologie che oggi ci danno la possibilità di rivedere i vecchi episodi, acquistarli al negozio, in edicola o per corrispondenza, vedere sul web tutte le curiosità relative a questi (come ad altri telefilm o personaggi di quegli anni) sia per mantenere vivo il ricordo, ma anche per trovare informazioni che a metà degli anni ’70 era impensabile per ciascuno di noi poter ottenere con i non mezzi che avevamo a disposizione. L’unica fonte ufficiale era il settimanale “Sorrisi e Canzoni” che fece le prime interviste appena il successo di HD  iniziò ad espandersi in tutta Italia, se avessimo voluto scrivere ad uno dei nostri personaggi….come facevamo ? si doveva fare con carta, penna e busta aerea, e passare tramite il settimanale Sorrisi. Non c’erano altre forme. Inoltre rispetto a come accaduto di recente con la trasmissione di Carlo Conti “I Migliori Anni”…non ricordo in quegli anni di interviste Rai legate al fenomeno di HD. Il nostro curatore del sito, Stefano, potrebbe essere il miglior riferimento per confermare o smentire questo punto. In queste pagine molti “colleghi di memoria” citano spesso i loro genitori, pensando a quando trascorrevano le loro serate a guardare gli episodi. Vorrei fare un parallelismo di generazioni se mi è consentito. Mia mamma è nata nel 1938 quindi lei era adolescente a metà degli anni ’50. Certo viveva in una cittadina di provincia in un Italia che da poco era uscita dalla guerra…eppure in un certo senso il clima di HD lo ha vissuto pure lei. Guardando molte delle sue foto ho avuto modo di notare come su certi aspetti il clima che si respirava dei mitici anni ’50 in America avesse contagiato anche la sua generazione qui in Italia. Lei che ha avuto la fortuna di portarsi avanti negli studi fino a diventare maestra, certo non in una “High School” come negli States, ma in strutture italiane di stile ottocentesco o in linea con la passata architettura fascista, ancora con le stufe di ghisa in classe, e le mattonelle esagonali rosse e nere…ebbene nonostante questi elemnti esteriori, un certo modo di vita insieme ai suoi amici di allora era molto simile ai suoi coetanei d’oltre oceano. Dalle foto ho potuto osservare che anche lei portava una gonna del tipo a “campana” stretta in vita e larga in fondo, le scarpe tipo “ballerine” ed ascoltava i 45 giri seduta sul pavimento con la “Fonovaligia”, inoltre da noi c’era anche la tradizione dei balli studenteschi, quindi direi che sotto certi aspetti il clima come si vede in HD era abbastanza rispettato. Non solo ma al cinema in quegli anni lei ebbe modo di vedere i famosi films come “Il Selvaggio” oppure “Gioventù Bruciata”, osservando praticamente in parallelo e quindi paragonando i loro anni’50 da quelli che Hollywood proiettava sul grande schermo. Concludo questo mio spaccato tra generazioni e ricordi con una osservazione più attuale: ho notato con piacere che molti di coloro che hanno scritto su questa rubrica hanno tra 39 e 45 anni, questo se la matematica non è un opinione, mi fa pensare che siano stati, come me del resto, nella fase del dopo HD sulla strada che da una adolescenza infantile da scuola media ci stava portando a vivere gli anni ’80 sulla via della maturità. Io credo infatti che i nostri veri “Giorni Felici” (e qui uso volutamente la traduzione in italiano) siano stati per noi nati tra il 1964 ed il 1968, proprio gli anni ’80. Questo decennio è stato ultimamente più volte rivalutato. Era il periodo della “Milano da bere”dei futuri Yuppies, della nascita dell’emittenza privata sia radio che tv ed in quest’ultimo caso del nuovo polo televisivo Fininvest (come si chiamava allora). Trasmissioni diverse dalla Rai (esempio Drive In), il sottoscritto che in quel periodo ha avuto modo di fare Radio,come speaker, ha visto che si stava aprendo un nuovo mondo visto anche da dietro il vetro di una emittente radiofonica. Avevamo il motorino, viaggiavamo senza casco, ma sicuramente rispetto a certi adolescenti di oggi eravamo molto più rispettosi del prossimo o di chi aveva un età più adulta di noi. Siamo cresciuti lo stesso…e bene senza computer, Mp3, foto digitali, Internet. Ci davamo appuntamento in piazza o in prossimità di un negozio, oppure alla stazione dopo esserci sentiti dal telefono di casa nell’ora di pranzo oppure da una cabina del telefono con scheda a credito. Si andava al cinema la domenica pomeriggio, così come certe volte anche in discoteca sempre al pomeriggio. Durante la settimana non si usciva la sera dopo cena, solo al sabato, ma non sempre in occasione di una festa scolastica (anche noi avevamo in ostri balli della scuola) oppure in pizzeria, ovviamente in estate la situazione cambiava. Chi aveva la patente…non aveva l’auto. Mi ricordo di sabati a vedere “Fantastico” in televisione a alla domenica “Drive In”. Se andavi in due sul motorino…la  multa era di sole 5000 Lire. Siamo cresciuti senza tecnologia in tasca eppure facevamo le stesse cose. Le canzoni le registravamo dagli Lp alla cassetta, per le foto aspettavamo…lo sviluppo. I pochi fortunati avevano i primi Walkman oppure le calcolatrici Data-bank in cui potevi memorizzare indirizzi e note varie. Se eri in treno e questo aveva un problema si doveva aspettare la prima stazione per telefonare. Quando dovevamo fare qualcosa di serio a scuola la relazione si scriveva a macchina ed era un lusso corredarla con le fotocopie a COLORI. Se volevi acquistare qualcosa a distanza dovevi chiedere a qualche conoscente che ti facesse il favore di portarti quel dato oggetto. Lo shop elettronico era la da venire. Credo che nonostante non avessimo alcune comodità che abbiamo adesso, siamo cresciuti bene allo stesso modo ed in definitiva ci accontentavamo di quello che avevamo facendolo sfruttare al massimo.    

Il racconto di Emiliano

Mi chiamo Emiliano ho 39 anni e sono, tra le altre cose, scrittore. Come si fa a parlare e a scrivere di Happy Day's, temo che tutta l'arte del mondo non riuscirà mai a dare l'idea di quell'innocenza e di gioia che ogni puntata ci consegnava. Quello che è stato scritto è vero per tutti noi; le cene, la tv in bianco e nero, i fratelli e gli amici, i genitori a cucinare, la scuola. C'è un'immagine che mi è sempre stata cara, la fine di una puntata in cui Ralph Richie e Pootsie se ne vanno in giro in auto per le vie della città, non parlano e in sottofondo c'è già la sigla ma l'immagine si prolunga sui loro sorrisi, come se la puntata non volesse finire, come se quegli anni che abbiamo vissuto tutti, di rara gioia, ci dicessero che non sono mai finiti, sono sempre lì. Come tutti ho adorato Fonzie e l'ho imitato, nelle frasi, nelle pose, nello schioccare le dita e davanti allo specchio. Insomma avrei voluto essere come lui! la mia piccola tragedia è che oggi scopro di somigliare molto di più a Richie. Emiliano

Il racconto di Francesco
Ciao a tutti ...dove ero io in quel periodo? ero sicuramente nei miei Giorni Felici nel periodo migliore di tutta la mia vita...all'epoca avevo 10anni ed Happy Days capitava di vederlo assieme  a mio cugino mentre mia zia preparava la cena considerando che il telefilm veniva trasmesso attorno le 19. Erano veramente i giorni felici in ogni senso Dopo i compiti tutti fuori a giocare a calcio nel giardino pubblico interi sciami di ragazzi a correre dietro ad una palla o le interminabili sfide con le figurine Panini E poi arrivo' la moda del giubbotto di pelle per imitare Fonzie Sono anni che porterò sempre nel mio cuore assieme a quelle persone che mi rendevano felice ed oggi non ci sono più Mi reputo fortunato poter dire...io c'ero ma nel contempo un senso di nostalgia e malinconia mi assale ogni qual volta ripenso agli anni di Happy Days perché mi rendo conto che il tempo è volato e oggi con i miei quasi 46anni ho capito che si può essere felici anche con poco mentre oggi che ho quasi tutto...non è bello niente. Con immensa nostalgia Francesco

Il racconto di Barbara
Che ricordi!!!!!! avevo 12 anni e come tutti i miei coetanei non mi perdevo una puntata  di happy days davanti al televisore bianco nero. Ma la cosa bella era che anche mamma e papa’ lo guardavano e che risate!!!!!!!!!! Per noi  la moda anni 50 era  strana  ma tutta da imitare, per i  nostri genitori  un tenero revival. A scuola il gg dopo non si faceva altro che parlare della puntata vista . Ogni ragazza aveva il suo personaggio preferito, e potsie  per me era veramente bello. I ragazzi imitavano fonzie sia nell’abbigliamento che nel modo  di fare nella speranza di fare colpo su qualche compagna di classe. Un gg creammo anche il gruppo  fonzarelli, dove il bello della  compagnia  aveva il ruolo di fonzie, Sara’ stato un telefilm con trama allegra, ma dalle varie puntate  noi  rafforzammo il significato di amicizia, ,solidarieta’, altruismo, uguaglianza. trovatemi adesso un tf  che insegni  tali valori!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Sono contenta di aver vissuto la mia adolescenza in quegli anni, non  li cambierei con i nostri gg, e se potessi, regalerei alle mie figlie di 11  e 12 anni  un pizzico  di quella vita  libera da tecnologia, social  per  far capire loro che bello era bere un frappe’   fra amici     BARBARA   1966                       GRAZIE PER IL SITO!!!!!!!