ADDIO WARREN BERLINGER

(31  Agosto 1937 - 2 dicembre 2020)



Un altro grande di Hollywood se ne va. Il mondo dello spettacolo piange la morte dell’attore statunitense Warren Berlinger. Ad annunciare la scomparsa di Warren Berlinger, ci ha pensato la figlia Elizabeth con un comunicato su The Hollywood Reporter.

Warren Berlinger, attore i cui numerosi ruoli lo hanno reso uno dei volti più familiari della TV dall’età dell’oro del Kraft Theatre fino all’era dello streaming di Grace & Frankie, è morto mercoledì all’Henry Mayo Newhall Hospital di Valencia, in California. Aveva 83 anni. La sua morte è stata confermata dalla figlia Elisabetta. Al momento non conosciamo la causa del decesso.

Con un volto al tempo stesso angelico e malizioso, Berlinger è stato un attore di riferimento per ruoli spalla per decenni, sia nel film (con Patty Duke nel 1965 in Billie, Elvis Presley in Spinout nell’anno successivo e con Burt Reynolds ne La corsa più pazza d’America nel 1981), e in televisione (ha interpretato il fratellino di Joey Bishop durante la stagione del 1961 di The Joey Bishop Show).

Dopo al The Joey Bishop Show Berlinger ha avuto un ruolo costante nella TV degli anni ’60, ’70, ’80 e ’90. Tra i suoi lavori troviamo: Gunsmoke, Gomer Pyle: USMC, Tre nipoti e un maggiordomo, Una moglie per papà, Bracken’s World, American Style, The Dukes of Hazzard, Blansky’s Beauties, Charlie’s Angels, La Signora in Giallo, Colombo e La famiglia Brock. Ha fatto diverse apparizioni in Happy Days alla fine degli anni ’70 e in Vicini troppo vicini negli anni ’80. Il suo ultimo lavoro è stata la serie Netflix con Jane Fonda Grace and Frankie. Sul lato cinematografico è stato molto meno impegnato.

Dopo la sua performance nel controverso film del 1959 Innamorati in blue jeans (sulla gravidanza adolescenziale), Berlinger ha avuto una serie di ruoli cinematografici in diversi film, tra cui: La nave più scassata dell’esercito, Spinout, Il lungo addio, Sì, sì… per ora (I Will, I Will… for Now), Balordi & Co. (Harry and Walter Go to New York), La corsa più pazza d’America, il mondo secondo Garp e Music Graffiti.