L'angolo di Arnold's - LA MACCHINA DELLA FAMIGLIA CUNNINGHAM  


Quando pensiamo alla nostra amata serie Happy Days, abbiamo subito negli occhi tutti i fantastici personaggi che ci hanno fatto compagnia, ma sono certo che nei nostri cari ricordi, trovano spazio anche la casa dei Cunningham ed il gioioso locale di Arnold’s. Ma credo che i più appassionati della serie, portino nel cuore anche la macchina della famiglia Cunningham o più precisamente di papà Howard, meglio puntualizzare visto la gelosia che aveva per il suo vecchio “bolide” di color blu. La macchina di papà Cunningham era una DeSoto, marchio automobilistico ovviamente e rigorosamente  statunitense. Questa automobile fu fondata da Walter Chrysler il giorno 4 agosto del 1928, l’idea della casa di fabbrica era di lanciare la DeSoto nel mercato automobilistico per contrastare i modelli rivali di General Motors e Studebaker. Per circa un decennio, la DeSoto fu tra le quattroruote più vendute degli Stati Uniti. Il nome di questo marchio, deriva da un famoso navigatore e “conquistador” spagnolo, appunto Hernando De Soto. Fu deciso di far figurare il suo volto, anche sulle automobili stesse, questo è un particolare che è facile notare anche nella nostra serie tv, nelle riprese ravvicinate del “bolide” di papà Howard.
   


Il marchio DeSoto fù definitivamente soppresso il giorno 30 novembre 1960, dopo aver verificato un certo crollo nel mercato delle autovetture. Ma noi in questo meraviglioso angolo, la vogliamo ulteriormente omaggiare, ricordandola con simpatia, in uno tra i più belli episodi della nostra amata Happy Days. Nell’episodio “Vigilia di Natale” infatti, la nostra DeSoto è una delle protagoniste principali. Proprio nella sera più attesa, uscendo dal negozio di ferramenta Cunningham,  Howard e Richie, si rendono conto che la loro automobile non vuol saperne di mettersi in moto. Così decidono di spingerla fino ad arrivare nell’officina di Fonzie, non certo un bel modo per festeggiare la Vigilia del Santo Natale. Dopo che il nostro Arthur Fonzarelli, ci mette le sue preziose mani, la cara vecchia DeSoto è nuovamente pronta a riportare a casa Howard e Richie, attesi dalla loro famiglia per la cena di Natale. Ma poco prima di andar via, si intrattengono con Fonzie, il quale racconta di essere stato invitato da suo cugino, ad una fantastica cena a Waukesha nel Wisconsin. Così dopo essersi fatti i rispettivi auguri, papà e figlio salgono in macchina e con Howard eccitato come un bimbo, si apprestano a tornare a casa, per celebrare la loro vigilia di Natale.
   


Improvvisamente Richie si accorge di aver dimenticato di dare a Fonzie un piccolo pacchetto, un regalo per il Natale. Così scende ancora dalla macchina ed aprendo una porticina dell’officina, si accorge che Fonzie si sta apprestando a consumare una triste e misera cena in scatola, all’interno del garage. Invaso da stupore e tristezza al tempo stesso, il nostro Richie torna in macchina ma non riesce nemmeno a raccontare ad Howard la triste scena. Arrivati a casa, in un caldo clima di festa, in un salone addobbato di luci e colori natalizi, Howard si rende conto che Richie ha qualcosa che lo turba. Al racconto della triste scena vissuta, tutta la famiglia convince papà Howard ad andare da Fonzie e convincerlo in qualche modo a passare la vigilia di Natale in loro compagnia. Papà e figlio dovranno escogitare molte strategie per convincere il “Duro” Fonzie a ritardare il suo fantomatico viaggio a Waukesha ed aiutarli per alcuni lavori in casa. Il cuore di Fonzie si scioglierà dopo pochi minuti passati in casa Cunningham, l’atmosfera natalizia, il fuoco del camino e soprattutto l’affetto della loro famiglia lo convinceranno a festeggiare con loro la vigilia di Natale.
La macchina di papà Cunningham, la cara vecchia DeSoto è stata parte importante di questo episodio, così come in tanti altri, dove tutti noi l’abbiamo ammirata ed apprezzata, anche solo parcheggiata in giardino.  Grazie anche a te…..cara vecchia DeSoto, amata macchina della famiglia Cunningham.                          Happy Days a tutti.        RENATO COPPOTELLI